Stemperati
i toni della polemica che ha accompagnato la campagna elettorale precedente la
consultazione popolare svoltasi il 29 maggio scorso, è giunto il momento di una
riflessione distaccata e approfondita, sollecitando in tal senso anche
l’amministrazione Cavalleri che finora si è limitata a dichiarare che “il
progetto di ampliamento delle Porte Franche NON sarà inserito nella variante al
PGT”. Ovviamente l'esito del voto va ben oltre questa “stringata” presa d'atto
della sconfitta.
Crediamo innanzitutto sia importante dire che il
numero dei partecipanti alla consultazione è stato significativo, visti i tempi ristretti previsti per il voto e il
numero ridotto dei seggi elettorali (solo 3 al posto dei 7 che solitamente
vengono allestiti). Per questo crediamo non ci si debba tanto interrogare sul
perché molti non siano andati a votare (in alcuni momenti le file duravano
ore), bensì su cosa abbiano voluto
comunicare coloro che a votare ci sono andati, contribuendo a far superare, e
di molto, il quorum stabilito dall’amministrazione.
Coloro
che sono andati ai seggi hanno espresso un parere inequivocabile sulla proposta
avanzata e a maggioranza si sono detti NON
favorevoli “Alla proposta di
ampliamento del centro commerciale Le Porte Franche così come avanzata dalla
ditta proponente, completa delle relative compensazioni economiche ed
urbanistiche spettanti al Comune di Erbusco, comprendenti anche il recupero
ambientale della ex cava Noce”. I
1616 No hanno voluto indicare chiaramente la via maestra che andrebbe seguita
d'ora in poi nelle scelte amministrative: la tutela e salvaguardia del nostro
territorio, dell'ambiente e, di conseguenza, della salute di tutti.
Non
trascuriamo inoltre, il fatto che molti hanno votato SI’ sentendo su di sé
l’incombenza della spada di Damocle rappresentata dal ricatto occupazionale,
fattore che probabilmente ha inciso anche sul tasso di astensionismo.
Chi
si è preso la responsabilità di votare NO non l’ha certo fatto per una presunta
invidia nei confronti del signor Moretti, come qualcuno continua a dichiarare,
ma per respingere al mittente un
progetto politico, urbanistico, ambientale e sociale che non è sembrato
accettabile per Erbusco e più in generale per la Franciacorta.
Neppure
gli stessi elettori della lista ‘Erbusco futura’ hanno condiviso le idee
sponsorizzate dal Sindaco, infatti la lista di Cavalleri perde per strada circa
900 voti se paragoniamo il risultato elettorale del 2014 con il voto del 29
maggio 2016.
La
maggioranza dei votanti ha quindi detto chiaramente No alla svendita del territorio per creare un nuovo centro commerciale,
così come ha detto NO al riempimento della cava Noce. Questi cittadini
pensanti e votanti meritano rispetto e considerazione, non certo il dileggio
riservato loro in Consiglio comunale dal consigliere di minoranza Giuseppe
Marchetti che, rispetto alla consultazione, ha tenuto un atteggiamento a dir
poco ambiguo e provocatorio arrivando a proporre al Sindaco di NON rispettarne
l'esito e di proseguire con l’approvazione dell’ampliamento.
Da
queste considerazioni politiche riteniamo si debba ripartire con delle proposte
pratiche, coerenti con l'esito della consultazione. Questo anche per dare senso
a un’esperienza che da più parti è stata definita “laboratorio democratico”, ed
“esperienza innovativa” replicabile anche in futuro.
1* Tutta
l’area della collina antistante le Porte Franche deve essere tutelata: le
cubature esistenti (cascinale) possono essere recuperate ed è lecito
l’ampliamento di 500 MQ già previsti dal PGT, ma andrebbe stralciato il PA13,
in ossequio alla volontà popolare. Il verde esistente nella zona poi non deve
essere solo salvaguardato, ma sarebbe doveroso curarlo, infoltirlo e
abbellirlo.
2*
Bisogna svolgere quanto prima il sopralluogo richiesto dalla Soprintendenza ai
beni archeologici sulla collinetta antistante le Porte Franche, per verificare
la presenza di reperti romani che potrebbero determinare l'adozione del
vincolo.
3* La cava Noce deve essere messa in sicurezza ripulendo
l’area da quanto indebitamente scaricato negli anni e istituendo delle forme di
controllo per evitare il ripetersi degli scarichi abusivi. L'Amministrazione dovrebbe
emettere specifica ordinanza in tal senso. Cambiare la destinazione d’uso del
sito in agricolo è inutile, l’unica trasformazione che ha senso è quella in
boschiva da sottoporre al Pif provinciale (Piano di indirizzo forestale), con
trasformazione dell’area in zona di salvaguardia e di tutela, con l'intento di
preservare e rinvigorire un polmone verde da restituire alla collettività come
parco pubblico ad uso sociale. L'esito
della consultazione evidenzia il chiaro NO al riempimento con qualsiasi
materiale dell'area e l'esigenza di un suo recupero a fondo cava.
4* Al fine di poter disporre in futuro di uno strumento
adatto alla consultazione popolare, riteniamo doveroso che venga stilato un
regolamento condiviso per i referendum, così da poterne disporre pienamente quando ce ne fosse di nuovo la necessità.
Su
queste importanti questioni sottoposte dagli attuali amministratori
all’attenzione dei cittadini, l’indicazione fornita è chiara e inequivocabile.
Ora tocca alla politica farsene carico e non girare lo sguardo altrove.